Psicoterapia

La psicoterapia ad orientamento sistemico-relazionale

Ho vissuto un cambiamento o un avvenimento particolare e da allora mi sento bloccato?
Vivo un disagio o un conflitto con i miei genitori o i miei fratelli e vorrei recuperare il rapporto?
La mia vita di coppia sta diventando un inferno: o lottiamo o ci separiamo?
Vedo mio figlio in difficoltà (comportamento, scuola,…) e sono preoccupato?
Voglio conoscermi meglio per vivere più serenamente e più pienamente?
Mi sento triste, stanco e non ho motivazione né interesse per alcuna attività?
Ci sono situazioni che mi fanno paura al punto di dover evitare delle attività utili o amate?
Mi sento ostaggio di pensieri o di comportamenti ripetitivi (rituali) che governano la mia vita?
Il cibo è diventato un problema (dieta ferrea o abbuffata) ed è il centro dei miei pensieri?

Che cosa è la psicoterapia ad orientamento sistemico-relazionale

La terapia ad orientamento sistemico-relazionale si basa sul presupposto che la crescita di un individuo sia influenzata da diverse componenti: personale, relazionale e contestuale. L’intreccio di queste dimensioni rivela l’importanza delle coincidenze temporali e dei ruoli che i vari membri di una famiglia possono giocare all’interno di essa. Dalla storia di ogni persona si possono meglio comprendere le radici delle sue modalità relazionali attuali e dell’eventuale disagio. La narrazione e la discussione di quanto scritto sopra, aiutano cliente e terapeuta ad avere nuovi sguardi su quello che sembrava essere un copione unico che condannava la persona ad un solo ruolo e ad un solo destino. Comprendere diversamente gli eventi del passato permette di sperimentare – nella relazione terapeutica in primis – un modo relazionale nuovo, più sano e più piacevole.
Se utile e desiderato, le persone care possono essere invitate in terapia come preziosi testimoni di quel che il cliente vive e ha vissuto.

L’apporto del metodo EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing)

La realtà può confrontarci a situazioni alle quali è difficile dare senso; il tempo può quindi fermarsi a un momento traumatico e/o degli schemi disfunzionali possono perpetuarsi malgrado li si voglia abbandonare. Il metodo EMDR stimola il cervello a lasciare andare connessioni malsane per crearne di nuove, alfine di vedere diversamente quanto accaduto. Questo processo contribuisce a un cambiamento di prospettiva e ad un’accettazione di sé e del proprio passato/presente. Questo, a sua volta, permette di uscire da un momento di paralisi e di ridare nuovo movimento alla vita.

A chi si rivolge la terapia

Terapia individuale
Partecipa una persona, ma si possono prevedere degli allargamenti (genitori, fratelli, partner, figli) quando se ne riscontra l’utilità.
Lo sguardo del terapeuta porta contemporaneamente sulla dimensione individuale (emozioni, sofferenza, pensieri) e su quella relazionale (i legami significativi che il cliente vive e ha vissuto).

Terapia di coppia
Partecipano entrambi i partner. È possibile allargare le sedute alle famiglie di origine o ai figli. L’accento può essere messo sulla coppia coniugale, su quella genitoriale o su entrambe. Il cambiamento inizia con la comprensione del funzionamento di ognuno dei partner e della loro modalità relazionale.